avevo incominciato a piangere ilenziosamente..era diventata un'abitudine piangere nei momenti silenziosi, quelli nel quale il volto di george si manifestava violento nella mia mente. ero abituata alle lacrime sul mio volto pallido e sciupato. sembravo davvero un vampiro, un vampiro triste e solo. il groppo in gola aumentò quando pensai alla parola vampiro, mi ripetevo che se fossi stata come lui mi avrebbe portata con se invece che considerarmi un peso. invece mi aveva tenuta al'oscuro della sua partenza, forse temeva che avrei voluto seguirlo com una palla al piede.
mi strinsi ancora di più il petto mentre sentivo degli urletti di ragazze provenire da fuori
"stupide oche urlate pure alla vista di un gabbiano..." pensai acida mentre socchiudevo gli occhi per godermi ancora il ricordo di george.
poi tutto accadde come un sogno, come un'illusione così dolce e meravigliosa da poter credere di essere in paradiso: nel silenzio che dominava la sala udii una voce, non una voce qualsiasi, la
sua voce. così calda, melodiosa calma e fantastica... la voce di
george.
mi alzai di scatto rimanendo impalata sul mio posto contemplando la figura davanti a me...era senzaltro lui, con i suoi lineamenti perfetti, i suoi capelli biondi e i suoi occhi meravigliosi, era lui in tutto. ma non bastava certo quello a farmi credere che fosse il mio george: lui se ne era andato mentre ora stava di fronte a me. non mi importava chi fosse, ma assomigliava alla persona che piuù amavo.
prima lentamente, poi con frenesia incomicniai a corrergli incontro con foga come se quell'illusione potesse svanire da un momento all'altro lasciandomi nuovamente sola. corsi finchè non mi buttai fra le sue braccia con il fiato corto e gliocchi sbarrati per la sopresa e sussurandogli che ardore
- george..george se te... george ti amo! george non andartene resta qui con me- le pronunciavo velocemente in rapida successione per paura che non potesse sentirle