Beatrice Gray, 2° pg

Nome Beatrice o Bea
CognomeGray
Razza Fantasma
Età apparenteun' adolesente
Età effettiva108 anni
Potere Personalesa prevedere le sfortune altrui
Stato sentimentale single

come tutti i fantasmi è un po’ trasparente e come per tutti i fantasmi le è rimasto l’aspetto che aveva da viva. E’ fragile, abbastanza bassa e esile, sembra quasi che una folata di vento possa portarla via. Ha un visto tondo perfetto, bianco come la porcellana, due grandi occhi azzurri che esprimono malinconia e dei corti e spettinati capelli neri come la pece. Ha una vocina sottile.

E’ una ragazza molto calma e riflessiva, molto razionale. E’ dotata di un intelligenza fuori dalla norma e di un grande intuito. Non parla quasi mai, è molto riservata, ma non si riesce a farla smettere di parlare con le persone di cui si fida. Nonostante la sua malinconia ha sempre il sorriso sul volto.

E’ nata l’undici Ottobre del 1902 a Barcellona, in una famiglia benestante con sei figli, due maschi e quattro femmine. Lei era l’ultima, la più fragile e la preferita della madre. Aveva una salute molto cagionevole, fin da quando era piccola era vittima delle peggiori malattie, ma ne usciva sempre, anche se lei sapeva che scampava da una malattia solo per essere infettata da un'altra. Stava sempre con la sua balia, Carmelita, che la curava e le voleva bene come una figlia. Vivevano in un vecchio palazzo in una zona prestigiosa di Barcellona, con un giardino pieno di statue di angeli e al centro c’era una grande fontana rappresentante un angelo nero, quello che la piccola chiamava l’angelo della morte. Al suo quindicesimo compleanno, Beatrice si ammalò gravemente e una sera, l’ultima della sua vita, decise di andare alla fontana a osservare i pesci. La mattina i genitori trovarono il suo piccolo corpo inerte tra le braccia dell’angelo, morto. Dall’ora Bea vaga per Barcellona e ha sviluppato la sua capacità di predire le sventure degli altri, cerca di avvisare tutte le persone che moriranno, ma spesso fallisce. Ha deciso di iscriversi al college perché è stanca di vagare senza meta e almeno avrà degli amici.